Scopo della visita ortopedica pediatrica.
A pochi giorni dalla nascita, l’ortopedico esamina il neonato per escludere, diagnosticare ed eventualmente curare alcune patologie gravi legate all’apparato muscolo scheletrico: displasia, piede torto, torcicollo, scoliosi, ecc.
Verso le 4-6 settimane di vita la SITOP (Società Italiana di Traumatologia e Ortopedia Pediatrica) raccomanda di effettuare una prima ecografia a livello del bacino e delle anche per escludere/diagnosticare patologie e malformazioni delle anche difficilmente diagnosticabili ad occhio nudo su neonati che non sono ancora in grado di camminare.
Soprattutto nel caso in cui si siano individuati punti critici durante le prime visite, è utile fare una terza visita dopo che il bambino avrà iniziato a camminare (tra i 9 ed i 18 mesi in media).
Successivamente si ripetono nuove visite solo in caso di necessità o se il soggetto ha bisogno di cure particolari a livello di muscoli e ossa.
Come si svolge la visita?
La prima parte della visita è dedicata all’anamnesi del piccolo paziente: in questa fase saranno fatte domande sulla familiarità verso alcune malattie ereditarie, sulla gravidanza e sulle dinamiche del parto.
In seguito l’ortopedico visiterà il bambino concentrando la sua attenzione sugli arti e le articolazioni.
La visita ortopedica pediatrica non necessita di particolari preparazione, sarà utile portare con sé i risultati di eventuali altri esami.
Le patologie ortopediche se trattate in età infantile hanno possibilità molto maggiori di poter essere risolte con successo in quanto l’apparato muscolo-scheletrico del bambino è ancora in fase di sviluppo e questo fino all’adolescenza.
Intervenire precocemente il problema equivale molto spesso a curarlo in questi casi.


Disturbi ortopedici frequenti nei bambini.
Scopriamo insieme alcuni dei disturbi più comuni dei bambini:
- Malformazione congenita del Rachide. L’emispondilia è una condizione che si verifica quando si ha una malformazione nella zona lombare o dorsale della colonna, che causa a sua volta scoliosi infantile congenita. Si cura ricorrendo alla fisioterapia e nei casi più gravi e necessario intervenire chirurgicamente.
- Displasia congenita all’anca. Si tratta di una malformazione dovuta ad un’anomalia di sviluppo del feto nel ventre materno, che può essere aggravata da un parto particolarmente stressante o podalico, che provoca il dislocamento della testa del femore nella cavità acetabolare, nella quale dovrebbe invece essere contenuta. Se non viene curata è destinata a creare difficoltà nella deambulazione e lussazione delle anche. Nei casi meno gravi sarà sufficiente l’utilizzo di un divaricatore che abitui l’anca a restare nella posizione corretta altrimenti sarà necessario intervenire chirurgicamente.
- Piede piatto. È una patologia che viene diagnosticata verso i 5 o 6 anni per la quale il bambino non sviluppa la giusta muscolatura del piede; se non curata causa affaticamento e dolori articolari. L’ortopedico risolve il problema facendo indossare al bambino un’ortesi plantare, che ha la funzione di stimolare la formazione dei muscoli dell’arcata plantare.
- Ginocchio Valgo. È la conseguenza del mancato allineamento di tibia e perone e dà luogo alle cosiddette ginocchia a X, ossia le ginocchia sono posizionate una di fronte l’altra. In questo caso la sola cura possibile è ricorrere alla chirurgia.
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